Che bello innaffiare il giardino
per dar coraggio al verde!

Bertold Brecht


lunedì 9 giugno 2014

Muta paradossa femminile

La muta vocale paradossa non è un fenomeno unicamente maschile 
Desidero rimarcare questo concetto, ponendo prima una distinzione tra le tre realtà che sottendono la presenza di una voce "femminilizzata nell'uomo".
1. La incapacità di mantenere una costanza di registro sofferta dall'adolescente come inaffidabilità vocale, cui consegue l'abitudine a fonazioni in sollevamento laringeo (a frequenza fondamentale più acuta, ma sicuramente meno soggette a rotture vocali intempestive) che divengono habitus fonatorio. A questa evenienza attribuirei il nome di "muta paradossa adattiva"
2. La difficoltà ad accettare la propria virilità, la cui espressone più evidente è l'aggravamento tonale, fenomeno questo inquadrabile nelle problematiche di genere.Chiamerei questa evenienza "muta paradossa in problematica di genere".
3. La difficoltà ad accettare il proprio ruolo di adulto, cui consegue il mantenimento di caratteristiche infantili vocali. A questa sola evenienza lascerei il nome inflazionato di "muta paradossa".

Questa terza evenienza è presente anche nella donna
La sua manifestazione è meno evidente percettivamente, per il minor discostarsi tra frequenza fondamentale della bambina e frequenza fondamentale della donna adulta. 
Le pazienti che ne sono portatrici fonano abitualmente a frequenza più acuta, ma non è questo il sintomo distintivo del quadro.
Oltre naturalmente a una voce più acuta e meno timbrata, è comune il permanere di una fonoarticolazione imprecisa o troppo dolce (nella quale la forza di contatto tra organi fonatori è ridotta); un andamento melodico della frase estremizzato; un timbro volutamente schiarito. 
A questo può accompagnarsi una scelta semantica alludente al mondo della infanzia.

Il ruolo del logopedista
Mentre la prima eventualità, la muta paradossa adattiva, una volta posta la diagnosi foniatrica corretta, è un quadro patologico affrontabile in ambito logopedico, le alterazioni della voce  relative a problematiche di genere o a difficoltà all'assunzione del ruolo di soggetto adulto devono essere affrontate in campo psicologico come normalmente si fa per le forme psicogene di disfonia.
Il logopedista gioca un ruolo di supporto, aiutando il soggetto a ritrovare la propria voce, una volta affrontato il problema che è alla base della sua alterazione.
Al foniatra spetta in tutti e tre i casi la diagnosi e la comunicazione della stessa, compito questo di estrema difficoltà e delicatezza.


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